Energia pulita più accessibile
il Decreto PNRR 3 semplifica le autorizzazioni per l'installazione di impianti fotovoltaici ed eolici.
Il Decreto PNRR 3 rappresenta un importante passo avanti per il settore delle energie rinnovabili. Il Decreto, infatti, semplifica le autorizzazioni e amplia le aree idonee all'installazione di impianti fotovoltaici ed eolici, eliminando la VIA fino al 2024 e riducendo le fasce di rispetto.
Nelle aree idonee, l'installazione di impianti fotovoltaici con potenza complessiva fino a 30 MW e di impianti d'accumulo elettrico, rifacimento, potenziamento o integrale ricostruzione di impianti fotovoltaici già esistenti, e repowering di impianti eolici già esistenti non richiederanno la VIA fino al 30 giugno 2024.
La norma prevede anche la riduzione delle fasce di rispetto tra gli impianti eolici e i beni sottoposti a tutela, da 7 chilometri a 3 chilometri, e tra gli impianti fotovoltaici e i beni tutelati, da 1 chilometro a 500 metri.
Inoltre, l'installazione di impianti fotovoltaici in aree agricole sarà libera alle seguenti condizioni: i pannelli devono essere collocati sopra le piantagioni, ad almeno 2 metri dal suolo; i pannelli non devono essere supportati da fondazioni in cemento o difficilmente amovibili; l'intervento deve essere realizzato in modo da garantire l'integrazione con le attività agricole.
La norma prevede anche semplificazioni per le autorizzazioni al fotovoltaico come manutenzione ordinaria, ad esempio per l'installazione di impianti fotovoltaici a terra in aree industriali, artigianali e commerciali, discariche, e cave non suscettibili di ulteriore sfruttamento.
Analogamente, l'installazione di impianti eolici fino a 20 kW, installati fuori dalle zone territoriali omogenee A e B e dalle aree protette o appartenenti a Rete Natura 2000, sarà considerata come manutenzione ordinaria e non richiederà alcun permesso.
In generale, il Decreto PNRR 3 semplifica le procedure per l'installazione di impianti fotovoltaici ed eolici, garantendo maggiore flessibilità e snellendo le pratiche burocratiche. La conferenza di servizi semplificata, inoltre, sarà prorogata fino al 30 giugno 2024, offrendo più tempo per la definizione delle procedure semplificate e favorendo lo sviluppo del settore delle energie rinnovabili in Italia.
Detrazioni fiscali per ristrutturazioni e risparmio energetico: come funzionano?
Guida pratica per capire come ottenere i benefici fiscali del 65% e 50% e quali sono le spese effettivamente detraibili.
Gli incentivi fiscali per la riqualificazione energetica e la ristrutturazione edilizia sono un’opportunità per tutti coloro che vogliono investire nella propria casa. La detrazione del 65% per interventi di riqualificazione energetica e quella del 50% per la ristrutturazione edilizia sono le principali agevolazioni fiscali a cui si può accedere.
Questi incentivi sono destinati sia ai privati che alle imprese e possono essere applicati su edifici esistenti o parti di essi. Per usufruire degli incentivi è necessario rispettare determinati requisiti tecnici e procedere a certificazioni da parte di un tecnico abilitato.
Le spese detraibili includono tutte quelle relative ai lavori effettuati, compreso l’IVA, le spese tecniche e le tasse di concessione od occupazione suolo. Le detrazioni devono essere ripartite in quote uguali per 10 anni e sono limitate a un importo massimo di 60.000 euro per interventi di coibentazione.
Bisogna prestare attenzione a specifiche formalità da seguire in base al tipo di intervento effettuato e al proprio status fiscale. Il rifacimento del tetto, oltre ai vantaggi economici delle detrazioni fiscali, rappresenta un’opportunità per proteggere l’immobile sottostante e migliorare l’efficienza energetica, con conseguenti risparmi sulle spese di riscaldamento e raffrescamento.